Accademia Filarmonica
via Mameli 29, Casale Monferrato   

Biglietto intero € 7,00
Biglietto under 26 € 5,00
Abbonamento a tutti i 7 concerti € 40,00   

venerdì 13 dicembre
ore 21.00

Olaf John Laneri

Italia

Pianoforte

Il mistero del concerto scomparso:
sulle tracce di Arturo Benedetti Michelangeli

Prima parte

F. Chopin
Fantasia in Fa minore op. 49
Preludio in Do diesis minore op. 45
Sonata n. 2 in Si bemolle minore op. 35

Seconda parte

F. Chopin
Berceuse op. 57
Scherzo n. 2 in Si bemolle minore op. 31
Tre Studi op. 10
Andante spianato e Grande Polacca brillante op. 22

10 dicembre 1949. Uno dei più importanti pianisti del XX secolo, Arturo Benedetti Michelangeli, tiene un concerto a Casale Monferrato per l’Accademia Filarmonica. O forse no? La questione è incerta: esiste un programma di sala con tanto di stemma della Filarmonica ma sulle cronache locali dell’epoca non si trova traccia di quel concerto, un evento che aveva tutte le caratteristiche per risultare davvero memorabile.
A esattamente 75 anni di distanza da quel concerto misterioso il formidabile pianista Olaf John Laneri, vincitore della 50a edizione del prestigioso Concorso Internazionale “Busoni” di Bolzano, ripropone lo stesso identico programma che Benedetti Michelangeli suonò alla Filarmonica di Casale 75 anni fa. Forse.

Olaf John Laneri nasce a Catania da padre siciliano e madre svedese. Termina brillantemente gli studi a Verona e si perfeziona in Italia e all’estero, conseguendo in seguito la qualifica di Master all’Accademia Pianistica di Imola.
Dopo numerose vittorie in competizioni nazionali, risulta laureato ai Concorsi Internazionali di Monza, Tokyo e Hamamatsu. Nell’estate del 1998 vince la cinquantesima edizione del prestigioso Concorso Internazionale “Ferruccio Busoni” di Bolzano (II° premio ‘con particolare distinzione’; il I° premio non viene assegnato), dove già l’anno precedente si era segnalato tra i finalisti. Delle sue “Variazioni sopra un Tema di Paganini” di Brahms, unica esecuzione di un italiano inserita nel CD pubblicato per festeggiare il 50° anniversario del Concorso Busoni, A. Cohen scrive sull’International Piano: “la migliore esecuzione dal vivo che abbia mai sentito”. Nel 2001 ottiene inoltre il II° premio al World Music Piano Master di Montecarlo.
È invitato in rinomate stagioni in Italia e in Europa, sia come solista che con orchestra (Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra dell’Arena di Verona, Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, Symphony Orchestra di Tokyo, Filarmonica di Montecarlo) e collabora con direttori quali Lawrence Foster, Tomas Hanus e Lior Shambadal.
Ha suonato al Festival di Brescia e Bergamo, al Teatro Olimpico di Vicenza, al Teatro Bellini di Catania, alla Sagra Malatestiana di Rimini, al Tiroler Festspiele in Austria, alla Radio della Svizzera Italiana a Lugano, al Festival della Ruhr, alla Herkulessaal e al Gasteig di Monaco di Baviera, per la Deutsche Rundfunk, alla Salle Gaveau e per Radio France a Parigi, al Festival Chopin in Polonia, all’Opéra di Montecarlo. L’interpretazione del Secondo Concerto di Brahms con i Berliner Symphoniker in tournée in Italia, e il successo al debutto con lo stesso Concerto alla Sala Grande della Philharmonie di Berlino, gli ha procurato l’invito dell’orchestra a tornare alla Philharmonie con il Primo Concerto di Cajkovskij.
Un posto di rilievo nel suo repertorio occupa la figura di Beethoven, sia per le numerose partecipazioni in esecuzioni integrali delle Sonate che per aver suonato l’intero corpus delle 32 Sonate per il Circolo della Musica di Bologna e, tra il 2017 e il 2019, per i Festival Echos e PianoEchos.
Attivo anche nel campo della musica da camera, suona in duo con la violinista Laura Marzadori e nel Trio Gustav insieme al violinista Francesco Comisso e al violoncellista Dario Destefano.
Nel 2015 la Universal ha pubblicato un suo CD per con musiche di Brahms (Ballate op. 10, Variazioni sopra un Tema di Paganini op. 35 e Klavierstücke op. 76) mentre nel 2019 esce un disco del Trio Gustav con i Trii di Mendelssohn per l’etichetta Da Vinci.
È docente di pianoforte presso il Conservatorio di Venezia.
Entusiastici i giudizi della critica per i suoi recital: “Ricercatissime le sonorità, soprattutto nella parte centrale della Marcia Funebre di Chopin, che faceva trattenere il fiato per la bellezza del pianissimo velato”; “Una talentuosa e virtuosistica personalità, non sbaglia nulla, sembra possedere il segreto della apparente facilità nell’affrontare un programma tanto difficoltoso”; “Vive in Laneri la grande utopia romantica: il desiderio di cantare con il pianoforte”; “Anche se il pianista non lo lascia trasparire, il suo modo di suonare richiamava ad ogni battuta la famosa frase di Chopin: Il pianoforte è il mio secondo io”.

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